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Restauro prospetti palazzo finocchiaro di Palermo

PROGETTO DI RESTAURO DEI PROSPETTI DEL PALAZZO FINOCCHIARO SITO A PALERMO, VIA ROMA 188
DETTAGLI DEL PROGETTO

IL PROGETTO

Nel mese di ottobre 2016 l’Assemblea Condominiale individua l’esigenza di realizzazione di “opere necessarie, urgenti e indifferibili per la manutenzione ordinaria dei prospetti dell’edificio condominiale”.
Durante i sopralluoghi effettuati sono stati riscontrati degradi fisici nei prospetti e nei balconi, di seguito sinteticamente descritti:

  • Alterazione cromatica;
  •  Alveolizzazione;
  • Degradazione differenziale;
  • Deposito superficiale;
  • Disgregazione dei materiali;
  • Distacco;
  • Efflorescenza;
  • Esfoliazione.

Secondo il PRG, il fabbricato ricade all’interno della zona A, soggetta a prescrizioni esecutive dei Piani Particolareggiati Esecutivi. Da PPE, l’isolato corrisponde a “Edilizia conseguente il Piano Giarrusso”, l’unica modalità di intervento sul fabbricato è il Restauro.
Si prevede di intervenire con l’asportazione dell’intonaco danneggiato e parti circostanti, o pic­chettatura dello strato superficiale. Se sotto l’intonaco tolto si ritrovassero parti strutturali in calce­struzzo armato deteriorato, si procede con il risanamento di strutture in cemento armato per rico­stituzione della malta copri-ferro con conservazione della sezione originaria mediante: asporta­zione della parte degradata del calcestruzzo con i contorni dell’intervento tagliati verticalmente e per una profondità che consenta un riporto di malta di almeno cm 1 di spessore; irruvidimento della superficie dell’intervento, anche mediante bocciardatrice o altri mezzi idonei, per la creazio­ne di asperità di circa mm 5; asportazione della ruggine dell’armatura e successivo trattamento della stessa con malta passivante; energica spazzolatura per la pulitura della superficie d’inter­vento e rifacimento del copri-ferro con malta tixotropica antiritiro, avendo cura di realizzare un co­pri-ferro di almeno cm 2. Se, invece, sotto l’intonaco tolto si ritrovassero parti di murature lesiona­te o degradate, si procede alla sarcitura delle lesioni dei conci di tufo e/o il consolidamento me­diante l’applicazione di una rete in FRP (fibre rinforzate polimeriche).
Per i balconi e le terrazze danneggiate o che presentano infiltrazioni da acqua piovana, si proce­de con la demolizione dei pavimenti e dei massetti.
Sul nuovo intonaco rustico traspirante e sulle parti picchettate si procede all’applicazione dello strato di finitura con intonaco traspirante composta da malta ad altissima porosità e traspirabilità. Per gli interventi di restauro su decorazioni, fregi e intradosso balconi, relativi ai prospetti, esclu­so solo il balcone al piano secondo di via Roma la procedura è la seguente:
Pulire la decorazione in buono stato dalla quale si vuole ricavare un calco. Applicare la pasta al “silicone” su tutta la superficie da copiare. Incollare sulla pasta al “silicone” uno strato di gesso scagliola. Dopo alcune ore si asporta il calco in “negativo” con i due strati. In laboratorio si realiz­za la forma in “positivo” da incollare nella parte mancante. Se la decorazione ha dimensioni che superano cm 30 circa per cm 30 circa, la nuova decorazione è realizzata in 2-3-4 parti per per­mettere la lavorabilità degli elementi senza avere elementi troppo pesanti. Il materiale della nuova decorazione è in malta cementizia 40/45, con aggiunta di argilla espansa di piccola pezza­tura e sabbia “rossa”. Per irrigidire l’impasto si aggiungeranno opportuni fili di ferro zincato di circa mm 3 di diametro; infine, nella superficie liscia del calco si applicherà idonea rete porta into­naco. Dopo 3-4 giorni si può sformare la decorazione, liberando lo stampo dal gesso scagliola e conservando lo stampo in “silicone” per un successivo riuso. Dopo 2-3 giorni la nuova decorazio­ne va controllata e levigata nelle eventuali parti non perfettamente lisce e uguali all’originale e si può applicare nella sua posizione definitiva. Asportare tutta o la parte della decorazione da sosti­tuire, cioè le parti scollate e/o deteriorate. Prima di incollare il nuovo elemento decorativo si con­trolla accuratamente la superficie muraria sulla quale va collocato, in modo di assicurarsi che la muratura e/o struttura in calcestruzzo armato sia integra, cosi come il soprastante intonaco grezzo. Per fissare definitivamente la decorazione si applicheranno 2-4 fori di mm 5 di diametro in modo da attraversare tutto il nuovo elemento ed entrare cm 5 circa nella muratura sottostante; questi fori vanno prima riempiti con collante bi-componente e successivamente inseriti bulloni in acciaio inox di circa mm 4 di spessore, a “martello” (a “L”) di 1 O circa di lunghezza. L’ala dei bullo­ni è rivolta verso l’alto per garantire ulteriore sicurezza e incassata mm 5 circa dalla superficie esterna della decorazione. In seguito si chiudono le teste dei bulloni con l’intonaco di rifinitura del prospetto (fino). Per finire si applica, sulla nuova decorazione, messa nella sua collocazione defi­nitiva, il fissativo (uguale a quello del resto del prospetto) e il sottofondo (una mano) della pittura ai silicati di rifinitura.
Per gli interventi di rifacimento delle modanature demolite si procede come di seguito specifica­to. Pulire la modanatura in buono stato dalla quale si vuole ricavare la sagoma per le parti man­canti. Applicare il “pettine” per ottenere la forma, trasferire il contorno su un cartone, tagliare il cartone in modo da ottenere la sagoma della modanatura, verificare che la “dima” o “monaco” in cartone sia perfettamente aderente in tutte le sue parti alla modanatura da rifare. Realizzare in legno la “dima”, da usare “a tirare” per la sagoma al grezzo con la malta bastarda di prospetto, ot­tenendo la guida da fare scorrere su regola di legno fissata alla muratura dello strato di finitura. Analogamente si fa costruire in legno la “dima” per lo strato di finitura. In opera asportare tutta o la parte della modanatura da sostituire, cioè le parti scollate e/o deteriorate. Fissare in opera la regola di legno fissata alla muratura sulla quale fare scorrere la “dima”. Con malta bastarda met­tere in opera la modanatura al grezzo. Nello stesso modo, e solo dopo 7 giorni, per permettere alla modanatura grezza di asciugare e liberarsi dell’umidità in eccesso per aderire correttamente al supporto, si applica l’intonaco di rifinitura del prospetto (fino) e si ottiene la modanatura finita. Dopo 7 giorni, per permettere alla modanatura finita di asciugare, si applica il fissativo (uguale a quello del resto del prospetto) e il sottofondo (una mano) della pittura ai silicati di rifinitura. Alcuni interventi, che riguardano le decorazioni e/o le modanature di questo intervento potrebbe­ro essere eseguite a mano libera, per la piccolezza dell’intervento o per la forma particolare dell’elemento. Con l’ausilio, se necessario, di rete porta intonaco o rete zincata per abbozzare la forma da rifare.
È previsto anche il ripristino dei danni dell’architrave su un infisso prospiciente su via Roma. Esso presenta lesioni passanti che riguardano la muratura portante, che può compromettere la stabili­tà generale. Occorre approfondire l’indagine ed eventualmente prevedere il puntellamento dell’architrave esistente, messa in opere di 2 profilati di acciaio tipo IPE 160 accoppiati con fori per alloggiare 4 tiranti (bulloni) di acciaio, chiusura tra i due profilati, rete strutturale, traversato in­terno e intonaco interno.

 

  • ANNO : 2016
  • LOCALITÀ : Palermo
  • TIPOLOGIA :
  • COLLABORAZIONI :
  • CREATIVE DIRECTOR :
  • VISUALIZATION :
  • PROGETTO : Restauro
ANNO

2016

LOCALITÀ

Palermo

PROGETTO

Restauro

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